KUSHTI - through the indian wrestling among the Akhada of Varanasi
Most countries in the world have a traditional style of wrestling or popular struggle. In India, this martial art is called Kushti, and is also popular in the close Pakistan and Bangladesh. The struggles between the athletes are held in the Akhada, in other words the same wrestling school where the teacher (or guru) uses train side by side with his students. When athletes are training tend to live in a sort of community. This happens for example in the Akhada of Varanasi, where only men enter - mostly boys - who adopt a gym where each day they return to training. Here they incite or help each other, practicing each other massages and stretching exercises. This physical contact feeds the cohesion of the group, so that even when they do fight, they do "with kindness" and deep respect. The combat, as well as some phases of training, take place in a ring composed of clay or sand, and the ground is prepared before each practice. Sometimes it is interrupted by a few prayers, or a meditation and refreshment break useful concentration. The kushti is not only a sport, but an ancient subculture where wrestlers continue to live and train together, following strict rules about the foods allowed and leisure management (drinking, smoking and sex are off limits). The goal is to live a pure life, building day by day the strength of mind and body, as well as hone their skills wrestler. The races of wrestling, known as dangals, are held in fixed periods in the surrounding villages, and are just the latest aspect of a centuries-old practice that is part of the Indian culture of discipline and respect..
KUSHTI – dentro al wrestling indiano tra gli Akhada di Varanasi
La maggior parte dei paesi nel mondo hanno uno stile tradizionale di wrestling o lotta popolare. In India, quest'arte marziale si chiama Kushti, ed è diffusa anche nei vicini Pakistan e Bangladesh. Le lotte tra gli atleti si svolgono nell' Akhada, in altre parole, la stessa scuola di wrestling dove il maestro si allena fianco a fianco con gli allievi. Quando gli atleti si allenano, in vista di una futura competizione, tendono a vivere in una sorta di tacita comunità. Questo avviene per esempio negli Akhada di Varanasi, dove entrano solo gli uomini, per lo più ragazzi, che adottano una palestra di riferimento dove ogni giorno tornano ad allenarsi. Qui si incitano o si aiutano a vicenda, praticando l'un l'altro massaggi ed esercizi di stretching. Il contatto fisico così presente alimenta la coesione del gruppo, che anche quando lotta lo fa “con gentilezza” e profondo rispetto. Il combattimento vero e proprio, così come alcune fasi dell'allenamento, avvengono in un ring composto da argilla o sabbia, e il terreno viene preparato prima di ogni pratica. Talvolta esso è interrotto da qualche preghiera, o fase di meditazione e ristoro utili alla concentrazione. Il kushti infatti non è solo uno sport, ma un'antica sottocultura dove i lottatori continuano a vivere e allenarsi insieme, seguendo regole severe riguardo ai cibi permessi e alla gestione del tempo libero (bere, fumare e praticare sesso sono off limits). L'obiettivo è quello di vivere una vita pura, costruendo giorno per giorno la forza d'animo e di corpo, oltre che affinare le proprie abilità di lottatore. Le gare di wrestling, conosciute come dangals, si tengono in periodi prestabiliti nei villaggi limitrofi, e costituiscono solo l'ultimo aspetto di una pratica secolare che è parte della cultura indiana della disciplina e del rispetto.