THEATRE PIERO GABRIELLI
The purpose of the Integrated Theatre "Piero Gabrielli" is to make to entertain, work and live together boys with and without disabilities.
The laboratory is integrated because the ultimate goal is to create a space where differences can live together and become an asset.
This can happen perhaps only in the theater, where there is a lost of identity in order to become different and inhabit a world of fantasy.
Since 1995, the Laboratory has the name of the creator: Piero Gabrielli. President of "Mille children Margutta", an association engaged in information for the prevention of disability, Piero Gabrielli was also for years organizer and promoter of music, theater, literary magazines. "
For years, the Laboratory "Piero Gabrielli" produces extraordinary shows, thanks to the work of an artistic team and of pedagogy and disability experts.
The Laboratory has been recognized excellent project by the European Union, which has promoted the spread within the project Socrates Comenius 3.1; participated in 2000 all'Awesome International Children's Festival of Perth (Australia); has been invited to numerous congresses, conferences, seminars in Italy and abroad; in 1999 was the subject of a research conducted by the Ministry of Education.
22nd of September 2014
Goosebumps in angel skin.
That is the case of today in Rome, watching this group of guys from the Theatre Workshop Integrated Piero Gabrielli.
They have all the black T-shirts, two white wings drawn on the back. A hat with written on their name, not to be confused with the others ones.
What are they doing here? They open a suitcase and go around to the streets to spread happiness, giving messages to people, putting in their hands wooden pieces with a phrase written on, for example.
Messengers in name and in fact, these "Angeloi".
The body and the voice of the actors are one with the public: in this report the angels move. They link, harmonize our differences.
They are all beautiful, manifestly fragile, human .... and surprisingly disruptive.
In a moment they come out on the scene, with the haze of fog, the time it expands, slow movements. Solemn and as lonely, they spread into space as part of a perfume.
And then suddenly they are running everywhere, laughing, involving the public in the exhibition. They create suspense, surprise, emotion, a little magic.
They throw big red balloons in the crowd, and when these burst some splashes water arrive on people. Children, who know everything, know also how to do in these cases: they raise the face laughing or raise the ball back.
Just before I look at them in the fake calm of the backstage, while they were intent to make up the face. In front of the camera the angels joke hinting some pose or - more often - let themselves grasp as they are. Without filters.
They talk to each other, you make fun.
And then some people talk, yes, but only with the eyes, and in any case it does aloud.
Among the actors there who has some syndrome, those motor problems, and those who take gaviscon before the performance, because he has gastritis.
In the last act of the drama backstage there is "crap". Three times before the show.
Then, for a half hour or more, they are like the gift of life, a flower while blossoming shows itself and says "I'm here."
The audience look at as a bundle of green grass, one of those through the wind blows and the rain wets. Without knowing how, the grass does not break, only gently bears. Forgetful of itself, but never enough, never enough.
Until one of these angels does not take you by the hand, as saying "come and see life as it truly is," and then you wonder where you were a moment ago, as now the people in the square is held by the hands and you are there in the middle.
You wonder if that thrill on the skin is goose bumps or rather real human skin.
I recall the words of Mauro Scardovelli.
"Disability is those who can not create happiness."
So even today, thanks to the beautiful angels of Integrated Theatre Piero Gabrielli, I have to still believe in miracles and in men angel. Like flowers in the grass.
TEATRO PIERO GABRIELLI
Lo scopo del Laboratorio Teatrale Integrato "Piero Gabrielli" è quello di far divertire, lavorare e vivere insieme, ragazzi con e senza disabilità.
Il laboratorio è integrato perché l'obiettivo finale è quello di creare uno spazio in cui le differenze possano convivere e diventare una risorsa. Questo può avvenire forse solo nel teatro, dove c'è una perdita di identità per diventare altro da sè e abitare un mondo di fantasia.
Dal 1995, il Laboratorio ha il nome del creatore: Piero Gabrielli. Presidente della "Mille bambini Margutta", associazione impegnata nella informazione per la prevenzione della disabilità, Piero Gabrielli è stato anche per anni organizzatore e promotore di musica, teatro, riviste letterarie. "
Per anni, il Laboratorio "Piero Gabrielli" produce spettacoli straordinari, grazie al lavoro di un team artistico e di pedagogia e di disabilità esperti.
Il Laboratorio è stato riconosciuto progetto eccellente dall'Unione Europea, che ha promosso la diffusione all'interno del progetto Socrates Comenius 3.1; ha partecipato nel 2000 Festival all'Awesome internazionale del bambino di Perth (Australia); è stato invitato a numerosi congressi, conferenze, seminari in Italia e all'estero; nel 1999 è stato oggetto di una ricerca condotta dal Ministero della Pubblica Istruzione.
22 Settembre 2014
Non la pelle d'oca, ma la pelle d'angelo.
E' il caso di dirlo oggi a Roma, guardando questo gruppo di ragazzi del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli.
Hanno tutti le magliette nere, due ali bianche disegnate sulla schiena. Un cappello con scritto su il loro nome, per non confonderlo con gli altri.
Che ci fanno qua? Aprono una valigia e vanno in giro in piazza a spruzzare felicità.
A dare messaggi alla gente, mettendole in mano pezzi di legno con frasi scritte sopra, per esempio.
A ognuno capita quello che - forse - doveva proprio leggere.
Messaggeri di nome e di fatto, questi "angeloi".
Il corpo e la voce degli attori si fondono con il pubblico: in questa relazione si muovono gli angeli.
Legano, accordano, armonizzano le nostre diversità.
Sono tutti bellissimi, manifestatamente fragili, umani....e sorprendentemente dirompenti.
In un momento vengono fuori sulla scena, con la foschia di nebbia, il tempo che si dilata, i movimenti lenti. Solenni e come solitari, si spargono nello spazio come parti di un profumo.
E poi ad un tratto corrono ovunque, ridono, coinvolgono il pubblico. Creano suspence, sorpresa, commozione, una piccola magia.
Lanciano enormi palloni rossi tra la folla, e quando scoppiano arrivano spruzzi di acqua sul volto. I bambini che sanno tutto, sanno come si fa in questi casi: alzano il volto per ridere o rilanciare il pallone.
Poco prima li osservo nella finta calma del backstage, intenti a truccarsi il viso, chè da lì a poco si va in scena.
Davanti alla macchina fotografica scherzano accennando qualche posa o - molto più spesso - si lasciano cogliere così come sono. Senza filtri.
Parlano tra di loro, si prendono in giro,.
E poi c'è chi parla sì, ma solo con gli occhi, e comunque lo fa ad alta voce.
Tra gli attori c'è chi ha qualche sindrome, chi problemi motori, e chi prende gaviscon prima dell'esibizione, ché ha la gastrite. Come tutti noi del resto.
Tutti uguali questi angeli, sotto gli occhi di Dio e nel palco.
Nell'ultimo atto di backstage c'è la teatrale "merda". 3 volte prima dello spettacolo.
Poi, per una mezzora o più, sono la vita che si dà. Un fiore che si mostra sbocciando, per dire "sono qua".
E tu magari tra il pubblico sei piuttosto un esile fascetto d'erba verde. Di quelli che il vento spazza e la pioggia bagna, e senza sapere come, non si spezza, solo gentilmente sopporta.
Dimentico di sè, ma mai abbastanza, mai abbastanza.
Finchè uno di loro non ti prende per mano, come per dirti "vieni a vedere la vita, com'è veramente" e allora ti chiedi dov'eri un attimo prima, mentre adesso la piazza si tiene per mano e ci sei anche tu lì in mezzo.
Ti domandi se quel brivido a fior di pelle, sia pelle d'oca, o piuttosto vera pelle umana.
"Disabile è chi non sa generare felicità" dice Mauro Scardovelli.
Così anche oggi, grazie ai bellissimi angeli del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, mi tocca credere ancora nei miracoli e negli uomini angelo. Come fiori tra l'erba.